Lo studio fotografa la situazione della mobilità in Sicilia in un’ottica ecosostenibile del trasporto, valutando quali sono i mezzi attualmente in uso e, in prospettiva, quelli del futuro, in un lasso temporale di breve e medio periodo. L’indagine offre spunti di riflessione sia ai manager pubblici che alle famiglie per una mobilità più efficiente e a minore impatto ambientale.
La mobilità oggi è sia per le brevi che per le le lunghe percorrenze appannaggio dell’auto. Cresce, rispetto al passato, importanza e ruolo dei mezzi pubblici che complessivamente sono utilizzati singolarmente o in combinata dal 35% dei siciliani. Le due ruote si mantengono sotto il 10%, anche se in questo caso l’utilizzo è fortemente condizionato dalla morfologia del territorio e dalle dimensioni del centro abitato.
La mobilità sostenibile è per i siciliani più un auspicio che una realtà. La sua concretizzazione passa prevalentemente per i mezzi pubblici nella loro accezione tradizionale di autobus, treni e metropolitane, sia per le brevi che per le medie e lunghe percorrenze. Importante anche la domanda di servizio attraverso il car e bike sharing.
La sostenibilità della mobilità in ambito privato vede invece in prospettiva un radicale cambio più orientato verso i motori ibridi, ovvero quelli che combinano un combustibile tradizionale come la benzina e l’elettrico sotto i 40 km orari e che quindi in città viaggiano prevalentemente in modalità elettrica. L'elettrico puro non convince del tutto gli utenti per tre ragioni: l'autonomia dei veicoli, soprattutto per coloro i quali hanno all’attivo chilometraggi elevati; il prezzo dei veicoli ancora sensibilmente elevato rispetto a mezzi alimentati con i tradizionali motori endotermici; l’impatto ambientale delle batterie che accumulano l’energia. La bicicletta in prospettiva e per le brevi percorrenze è certamente per molti la soluzione al bisogno di mobilità, la vera mobilità ad impatto 0.
Il percorso verso una mobilità sostenibile non è certamente immediato e passa in primo luogo per la sostituzione dell’attuale parco veicoli pubblico e privato che per oltre il 56% degli intervistati non avverrà prima di 4-5 anni.
Le prossime scelte dei cittadini saranno fondamentali. Pochi quelli che eliminano un veicolo con alimentazione tradizionale per non sostituirlo e passare tendenzialmente al trasporto pubblico. La scelta di una mobilità ecologica comincia però a farsi strada: una percentuale ridotta sceglierà il veicolo elettrico, per scelta ecologica e compatibile con le distanze percorse.Un terzo degli intervistati orienterà le proprie scelte di acquisto verso l’ibrido che rappresenta una sorta di transizione tra l’attuale ed il futuro, una scelta rassicurante rispetto a scelte più nette di mobilità sostenibile. Rimane forte la scelta del veicolo diesel per ragioni meramente economiche, anche se rappresenta la più forte dal punto di vista dell’impatto ambientale. Il diesel sarà messo fuori mercato nei prossimo anni, perché altamente inquinante ed in questo momento il prezzo delle auto diesel è molto accessibile in quanto le case produttrici stanno eliminando le scorte di questo tipo di motori.
La mobilità sostenibile intesa come più razionale e meno inquinante non si realizzerà nel breve periodo. Un percorso che vede come attori il legislatore, le case costruttrici e la crescente sensibilità dei cittadini rispetto al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente spinge in questa direzione. A mio avviso giocherà un ruolo importantissimo, aprendo ad importanti opportunità, il trasporto pubblico e le forme alternative di mobilità come il car ed il bike sharing.