Lo scenario è ancora totalmente aperto e mostra una sostanziale condizione di equilibrio tra quattro aggregati, il centro sinistra, che complessivamente mette insieme il 20,7% delle preferenze, Il M5S che al momento pare muoversi in modo indipendente dalle dinamiche nazionali 18,5%. La coalizione di centro destra che rispetto ai numeri esprime un 33,4% ed il partito del Sindaco uscente che raccoglie una percentuale di consenso significativa, 29,7%.
L’analisi dei candidati, in questa fase, deve andare necessariamente oltre i numeri del consenso di oggi tenendo in considerazione anche un potenziale definibile sulla base di alcune variabili: età, sesso, capacità relazionali e la dialettica, il carisma. Aspetti solo in parte comprensibili con questo tipo di analisi in quanto essa non contempla il percepito dei cittadini.
Federico Basile: non riesce, almeno al momento a ricompattare l'elettorato di De Luca che si schiera in larga parte tra gli indecisi. Differente personalità, temperamento, capacità dialettiche non non convincono del tutto l’elettorato di De Luca abituati alle grandi doti politiche ed al carisma del leader di Sicilia Vera.
Ferdinando Croce: giovane, la buona capacità dialettiche e lo spirito di iniziativa gli permettono di raccogliere un consenso che va oltre l’elettorato di Diventerà Bellissima. Questi aspetti lo rendono un candidato potenzialmente assai valido.
Michele Limosani: il maturo docente universitario ha ottime doti oratorie, capacità di contestualizzazione. Riesce ad aggregare consenso a “bocce ferme” pur non avendo al momento un ruolo da politico attivo.
Matilde Siracusano: donna, giovane, dalle buoni doti dialettiche e relazionali, politicamente attiva, ricopre il ruolo di deputata all’ARS. Divide il suo partito ma riesce comunque ad aggregare consenso nell’area di centro destra ed in particolare da Fratelli D’Italia.
Valentina Zafarana: anche lei donna, giovane, deputato regionale, valido personaggio politico e con buone doti dialettiche. Riesce solo in parte a compattare il voto dei 5S lasciando sul campo una parte del voto di protesta che confluisce verso Basile/De Luca ed una percentuale di indecisi, prevalentemente dovuta alla crisi del Movimento più che la candidato.
Rimane compatto l’elettorato di centro sinistra verso il “nessuno di questi” mancando il candidato di riferimento, la cui scelta è però determinante per la definizione dello scenario. Un’alleanza CSX M5S potrebbe potenziare l’attuale candidata 5S e renderla un temibile competitors nella corsa verso Palazzo Zanca.
Diversamente, un candidato di centro sinistra, darebbe risposta al proprio elettorato ma, per aggregare consenso ed essere un valido competitor dovrebbe andare oltre gli schieramenti politici con le proprie doti personali. Ovviamente la partita si gioca sulla capacità dei candidati e dei partiti di saper dialogare con quell’oltre 34% di indecisi e conquistare il consenso rispetto a candidati meno performanti in termini di programma, capacità personali e doti comunicative, essenziali per la politica di oggi.