Italia Lockdown - I consumi pre post Covid

Qualcosa è cambiato anche se ancora fatichiamo a comprendere a pieno le diverse dimensioni di questo cambiamento; qualcosa è certamente cambiato da quando “una mattina ci siamo svegliati ed abbiamo trovato l’invasore” in una forma che non ci aspettavamo. L’invasore ha stravolto le nostre giornate e la gestione dei tempi riportandoli dalla frenesia contemporanea verso una dimensione circadiana, più umana, più familiare nella quale il focolare domestico, nella sua cerchia più ristretta, ha ripreso corpo e vigore. 

La casa, luogo protetto è stata vissuta in modo nuovo, tecnologico, in cui riscoprire sè stessi ed i legami più cari ed una dimensione familiare perduta o forse mai esistita per alcuni. 

Fuori dalle mura domestiche c’è una nazione che scopre di essere tale, coesa intorno ad una bandiera a combattere un nemico comune, riconciliata con se stessa da Nord a Sud. Fiduciosa nelle istituzioni e nelle modalità con cui affrontano situazioni nuove, non immaginabili e dai risvolti imprevedibili. Certa delle difficoltà economiche che dovrà affrontare e delle conseguenze che comporteranno nello stile di vita, per le quali dovrà rivedere i propri consumi che immagina non torneranno nell’immediato ai livelli precedenti.

Divide l’ambito del lavoro, per il quale si potrebbero delineare scenari opposti, dal più nefasto che vedrebbe un crollo a lungo termine dell’economia, la chiusura delle imprese e la perdita di tanti posti di lavoro all’altro, positivo, secondo il quale questa crisi può rappresentare l’occasione per iniziare quel cambiamento del Sistema Paese che porterebbe ad una crescita e ad uno sviluppo stabile. 

Il futuro dipenderà dalle scelte che la politica europea ed italiana, le imprese ed i cittadini faranno sia nel breve che nel medio termine. Una responsabilità che chiama in causa governi, industrie, ma anche le persone in veste di cittadini e lavoratori  nel comprendere quali sono gli aspetti fondamentali che questa pandemia ha portato alla luce e cosa è mutato nelle nostre famiglie, nelle nostre relazioni, nelle nostre imprese e nel nostro modo di concepire l’Europa, l’Italia, con le minacce e le opportunità di questo particolare momento storico e cosa bisogna  fare adesso per guidare il cambiamento. 


L’obiettivo a mio avviso è valorizzare l’uomo, l’ambiente, rendere flessibili strutture organizzative e modo di pensare delle persone, condizione essenziale per formare i cittadini ed i lavoratori di domani reattivi, adattivi e resilienti, dando spazio a creatività, sensibilità, immaginazione, per affrontare le situazioni più disparate in modo aperto e trovare soluzioni nuove e sostenibili. 

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